2022 RASSEGNA PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ® XIII ED. CULTURA CARRIERA IMMAGINAZIONE

Con il patrocinio del

Comune di Udine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

COMITATO DEL SECONDO UMANESIMO ITALIANO ®

PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®

alla CULTURA alla CARRIERA alla IMMAGINAZIONE

XIII Edizione 2022 online

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Rassegna della XIII Edizione 2022 online del Premio Franz Kafka Italia ®’.

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In continuità con la prassi adottata in seno al ‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ a partire dall’anno della Sua fondazione 2011 non vengono pubblicati dal Comitato sul sito www.franzkafkaitalia.it, né altrove, i Diplomi e le Motivazioni, lasciando così ai singoli Vincitori la decisione in merito.

_____________________________________________________________________Documentazione online e cartacea edita da

CLEUP EDITRICE UNIVERSITÀ DI PADOVA

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Fotografia: 22 settembre 2022

STUDIO FOTOGRAFICO VALENTINA VENIER

Via Grazzano 38 – 33100 Udine UD   –   345 346 3650

 

 

 

 

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In onore e memoria di

FRANZ KAFKA

(Praga 1883 – Kierling Vienna 1924)

Il più grande scrittore di tutti i tempi

Uomo di straordinaria intelligenza

Uomo di rara nobiltà d’animo e bontà

 

Dal romanzo Il Castello, Das Schloß (1922):

“Es war spät abends, als K. ankam. Das Dorf lag in tiefem Schnee. Vom Schloßberg war nichts zu sehen. Nebel und Finsternis umgaben ihn, auch nicht der schwächste Lichtschein deutete das große Schloß an. Lange stand K. auf der Holzbrücke, die von der Landstraße zum Dorf führte, und blickte in die scheinbare Leere empor. Dann ging er, ein Nachlager suchen (…)”

“Era di sera tardi, quando K. arrivò. Il villaggio giaceva in una profonda neve. Del monte del castello non c’era niente che si vedesse, nebbia e tenebra lo circondavano, neanche il più debole chiarore accennava all’esistenza del grande castello. A lungo K. stette sul ponte di legno che dalla strada di campagna conduceva al villaggio, lo sguardo in alto nel vuoto apparente. Poi andò a cercare un alloggio per la notte (…)”  (Trad. di RM)

«Un paesaggio che, pur apparentemente concreto, si rivela nell’immaginario kafkiano come un luogo della mente dove il castello è invisibile, il ponte conduce nel vuoto, nella nebbia, nella tenebra della notte tanto cara a Kafka e dove il villaggio è avvolto ‘in profonda neve’, come nel più freddo abbraccio. Lì K.-Kafka andrà ad alloggiare, in quel paesaggio della mente. Un villaggio e un monte che sono diventati frutto della fantasia e della personalità di Kafka.» (R.Mascialino)

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ARTISTA DEL ‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ XIII ED. 2022

LUCIANO BIBAN (Venezia 1935 – Udine 1968)

 

Luciano Biban (Venezia 1935-Udine 1968), già dalla fanciullezza particolarmente portato per il disegno, ha frequentato dopo gli studi, accanto al suo lavoro tra l’altro come cartellonista pubblicitario, per dieci anni i corsi di disegno e decorazione della Scuola d’Arti e Mestieri “Giovanni da Udine” di Udine, collaborando in seguito quale assistente nel campo della grafica pubblicitaria, grazie alla quale ha conseguito significativi successi e importanti Premi regionali e in ambito nazionale. Otre alla grafica pubblicitaria e al disegno si è dedicato alla pittura, nel figurativo e nell’astratto, mostrandosi particolarmente interessato all’arte informale che, schiudendo spazi oltre il figurativo, gli permetteva di esprimere ancora più profondamente la sua creatività artistica densa di simbologie sul piano estetico. Ha partecipato a numerose Mostre collettive e personali che gli hanno fruttato importanti riconoscimenti – tra le altre, la personale di Udine fu tenuta nella galleria del rinomato ‘Centro Friulano Arti Plastiche’, il quale già in passato lo aveva insignito della Medaglia d’Argento. Ha aperto assieme ad alcuni soci uno dei primi studi pubblicitari in Friuli Venezia Giulia, fino ad aprirne uno tutto suo alcuni anni dopo. Malgrado la sua vita sia stata stroncata prematuramente a causa di un incurabile e rapido tumore, testimoniano del suo valore noti Loghi pubblicitari prodotti per grandi Case commerciali in campo nazionale, le numerose opere rimaste, anche i molti Premi assegnati in vita e in memoriam, tra questi ultimi il ‘Premio Franz Kafka Italia ®’ XI Edizione 2021 alla Immaginazione e il ‘Premio Franz Kafka Italia ®’ XII Edizione 2021 per il Disegno Artistico.

Luciano Biban è inserito a pieno titolo nella Storia dell’Arte del XX secolo, dove ha vita perenne.

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Opera conferita dall’Artista LUCIANO BIBAN

al Premio Franz Kafka Italia ® XIV Ed. 2022 alla Cultura Carriera Immaginazione:

Senza Titolo’ (Stampa da tela firmata)

 

 

 

 

 

 

 

 

Rita Mascialino, (2022) Luciano Biban: ‘Senza Titolo’ (1963). Tecnica: Esecuzione a tempera su tela: Assegnazione al Premio Franz Kafka Italia ® XIII Ed. 2022 alla Cultura Carriera Immaginazione: Recensione.

“Il Dipinto a tempera su tela Senza Titolo (1963) di Luciano Biban (assegnato al Premio Franz Kafka Italia ®’ XIII Ed. 2022 alla Cultura Carriera Immaginazione) mostra un insieme di figure geometriche solide, individuabili principalmente in una serie di parallelepipedi rettangolari di varia dimensione, inoltre forme cilindriche, tra cui alcune lunghe e strette in verticale. La cromia dominante in questa che può essere considerata come una composizione in rosso, è appunto il rosso in varia tonalità, dal rosso sangue nell’unica figura tonda presente nel dipinto ai rossi più cupi e al bruno rossastro sfociante nel bruno quasi nero, dietro il quale si apre in alto qualche scorcio di luce che pare uscire da calderoni in fiamme. Luciano Biban ha proiettato nell’immagine un ammasso di pesanti figure una sull’altra a stento stabili anche sulla superficie su cui poggiano, ciò in un simbolismo di stile impressionistico che evidenzia un mondo vacillante sotto l’azione di elementi che, per quanto appare, ne stiano distruggendo l’identità in un generale disordine, come se l’azione ordinatrice dell’uomo fosse fuori controllo e ne risultasse ormai solo un’atmosfera oppressa da densi e oscuri fumi. Anche le strette strutture apparentemente cilindriche, che si inseriscono perpendicolari al piano su cui sembrano sorgere, contribuiscono al diffuso senso della disgregazione in atto di un ambiente umano che mostra i segni dell’abbandono. Una nota in aggiunta sui citati piani di appoggio, in parte chiari, in parte scuri: essi appaiono inconsistenti quasi come ombre riflesse dalle varie figure, per così dire un po’ a somiglianza delle proiezioni nel profondo di acque e dando l’impressione di un’umbratilità diffusa. Certo non esiste un tale ambiente in nessun luogo nel reale concreto tranne che nella mente dell’artista che ha dato una visione, detto con un’iperbole, apocalittica della parabola dell’esistere, ciò in una creazione dai contorni sconvolgenti in un simbolismo che vede gli esseri umani incapaci di dominare l’evento esistenziale dall’esito più definitivo. In altri termini: un’immagine che esprime con la potenza di cui è capace l’artista Luciano Biban il momento in cui l’uomo malgrado tutti i suoi sforzi si trova vittima delle forze disgregatrici che stanno per prendere il sopravvento. Un’opera dalla semantica che sommuove qualsiasi tranquillità di superficie nella personalità umana rivelando con una simbologia originale il nucleo indistruttibile che fa parte della vita celato nei recessi della mente per quanto l’uomo cerchi di rimuoverlo e si illuda di superarlo dimenticandolo, ma che gli artisti, in primo luogo i grandi artisti ciascuno secondo il proprio immaginario, fanno emergere dal profondo in cui giace inamovibile, vestendolo catarticamente di bellezza o di sublimità, come in questa tela Senza Titolo di Luciano Biban.”

                                                                                                                       Rita Mascialino

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VINCITORI

XIII ED. 2022 online

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‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ XIII Edizione 2022 alla CULTURA

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Comitato del ‘Secondo Umanesimo Italiano ®’

A ORAZIO MARIA VALASTRO (Catania CT-I) è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ XIII Edizione 2022 alla CULTURA

 

 

Dal romanzo autobiografico di ORAZIO MARIA VALASTRO Con animo imprescrittibile: diario di un disertore (2022 Roma RM: Edizioni Sensibili alle foglie: Prefazione di Martìn Guevara Duarte: Premessa dell’autore)

 

Dalla Premessa dell’Autore:

“(…) Scrivo con animo imprescrittibile il mio diario, il diario di un disertore. Ho disertato per diversi anni rifiutandomi di prestare il servizio militare obbligatorio. Il trascorrere del tempo non è mai stato un elemento sufficiente per estinguere il reato, quello di diserzione reiterata, considerato tra le infrazioni militari più gravi, e conseguenti condanne. Soltanto un esonero d’ufficio dal servizio militare ha posto fine a questa condizione con un congedo assoluto, etichettandomi come sociopatico. O lo avrebbe fatto il raggiungimento dei limiti di età che esonera dagli obblighi militari verso l’Esercito Italiano in tempo di pace, lasciandomi comunque nella condizione di renitente alla leva fino all’estinzione per prescrizione, decorsi cinque anni dopo il quarantacinquesimo anno di età. Scrivo con animo imprescrittibile il mio diario senza esibire alcun ravvedimento rispetto all’inesauribile violenza del nostro tempo, contestando chi non rinuncia a far valere la sua pretesa punitiva e nega la libertà imprescrittibile della coscienza. Faccio riferimento a una parola mutuata dal linguaggio giuridico considerandola come qualcosa che porta con sé speranza, il senso di quell’umanità imprescrittibile della persona, di un diritto che non viene mai meno, anche quando non ci autorizziamo, o non dimostriamo la volontà di avvalercene, un diritto che costituisce il fondamento del nostro dissenso alla disumanità. Scrivo pertanto con animo imprescrittibile la mia diserzione rievocando e ribadendo il diritto di sottrarsi all’esperienza militare e alle guerre come un diritto umano universale (…)”

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‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ XIII Edizione 2022 alla CARRIERA

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Comitato del ‘Secondo Umanesimo Italiano ®’

A ANTONIO BALZANI (Bardi PR-I) è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ XIII Edizione 2022 alla CARRIERA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dal saggio di ANTONIO BALZANI Anarchia: filosofia della libertà non violenta  (2019 StreetLibWrite http ://write.streetlib.com)

“(…) Contestate giovani, chiedete innovazione, chiedete cambiamento, chiedete ciò in cui veramente credete, chiedete libertà di pensiero e di espressione, chiedete libertà di azione, di proposta e creazione. Non smarritevi confondendo libertà con licenza cedendo all’illusione e facendo il gioco dei potenti che potranno così dividervi e separarvi, etichettarvi, ghettizzarvi, e pian piano, con le buone o le cattive asservirvi. Libertà non è poter fare qualunque cosa ma poter scegliere cosa non fare! (…) Smettete di sostenere il sistema. Revocate il vostro consenso assopito. Il potere, qualunque potere, è necessariamente fondato sul consenso popolare. Non esistono obblighi che non siano accettati e condivisi da voi stessi. Se ve li impongono è per ché voi lo consentite, consentite a qualcuno di farlo e dunque li subite. Gli eletti al potere dispongono esclusivamente del consenso. Gli eletti ritengono, tutti, che il popolo sia un loro “oggetto” da governare, indirizzare, gestire, costringere a sostenerli ancora ed usano il sistema di consenso e potere ottenuto per schiacciare e intimidire gli oppositori e i non consenzienti. L’abitudine ad obbedire, le facilitazioni e le semplificazioni derivanti dal conferire delega di decisione, la perdita di memoria storica di ciò che sia stato diverso e differente e che sia possibile essere. (…) La diseducazione al libero pensiero, alla discussione, la massificazione dell’acculturamento, il controllo dell’istruzione, l’indottrinamento, impediscono ai giovani di riconoscere il loro stato di servitù mentre l’ampia disponibilità di divertimenti, svaghi, simboli di status sociale, la riduzione dello scambio culturale a gruppi di simili e pari, l’imposizione di modelli culturali insulsi e omologanti da parte dei media, l’induzione e proposizione di stereotipi, l’identificazione di valori e di nemici che sono gli stessi del sistema di potere, non quelli naturali della gente, sono i metodi utilizzati da sempre. Anche la falsa cultura proposta come svago: cinema, teatri e musei, mostre d’arte, sono proposte e consumate senza un’adeguata preparazione e curiosità ma con l’adesivo dell’essere di moda e socialmente utili e importanti. Anch’essa partecipa al mantenimento del consenso (…)”

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Comitato del ‘Secondo Umanesimo Italiano ®’

A NELA MUNICH IONESCU (Timisoara Romania-RO) è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ XIII Edizione 2022 alla CARRIERA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dal romanzo di NELA MUNICH IONESCU Signori, alzatevi in piedi (2021 Roma RM: Gruppo Albatros Il Filo: Prefazione introduttiva di Barbara Alberti)

Dalla Prefazione introduttiva di Barbara Alberti

“Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero e risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana. E lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, ne abbandona (…) Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità (…) A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde. Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno. Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo. Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire (…)”

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‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ alla IMMAGINAZIONE XIII Edizione 2022

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Comitato del ‘Secondo Umanesimo Italiano ®’

A ANGELA ARRESTA (Trapani TP-I) è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ XIII Edizione 2022 alla IMMAGINAZIONE

 

 

 

 

 

 

 

 

Dalla raccolta di sette racconti di ANGELA ARRESTA Septamerone (2013 Trapani TP: Edizioni Drepanum: Prefazione dell’autrice)

Da Uno di pochi

 “Era nato buono Abele. Il nome non era una coincidenza; piuttosto un suggello. Già la madre, quando era gravida di lui, camminava circondata da un’aria tra il serafico e il cherubico. Gli occhi le si erano arrotondati, cosa non rara per le donne in attesa, quasi una regola generale. Il suo tondo era, tuttavia, proprio tondo, nel senso che richiamava, nell’inconscio, la perfezione del cerchio. La futura madre sopportava, senza il minimo moto di irritazione, qualsiasi doloretto, qualunque disagio, legati alla gestazione. Gli spigoli del suo carattere erano ormai smussati. L’apice della dolcezza fu raggiunto al momento della nascita. Abele nacque senza scosse e senza scosse crebbe. A memoria della madre e dei parenti, non aveva mai pianto e non pianse mai. In verità qualche similmugolio lo faceva, Abele, di tanto intanto, ma suoni colloquiali, articolati al posto delle parole che ancora non sapeva pronunciare. Per poco tempo dovette ricorrere a tale mezzo insolito di comunicazione, in quanto imparò in fretta a parlare e, con tempi eccezionali, a far tutto. Tutto quel che era giusto. La madre, vedendoselo venir su così invidiabile, aveva preso a considerarlo un compenso per le pene regalatele dal marito. Questi l’aveva, infatti, lasciata, senza pensarci un attimo, appena appreso che sarebbe diventato padre. La poveretta non si era preoccupata per sé, al momento dell’abbandono, che chiunque avesse conosciuto l’individuo abbandonante avrebbe considerato una fortuna (…)”

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Comitato del ‘Secondo Umanesimo Italiano ®’

A CINZIA CORNELI (Perugia PG-I) è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ XIII Edizione 2022 alla IMMAGINAZIONE

 

 

 

 

 

 

 

 

Dal romanzo di CINZIA CORNELI L’eco di un lungo silenzio (2007 Perugia PG: Benucci Editore)

“(…) Nel cercarlo mi trovavo sempre più immersa nella folla. Disorientata dal brusio della gente e dall’andirivieni di corpi indaffarati, era come dibattermi a gomitate tra la frenesia di un laborioso formicaio. In questo pulsare senza tregua, il mio pensiero seguitava a vagare, tentava di agganciarsi all’ultima volta che ci eravamo visti, a quanti anni erano trascorsi da allora, alla rassegnazione mai voluta di rimanere separati per sempre, agli eventi che mi ripiombavano addosso, ancora una volta inaspettati, eppure sperati. E più sragionavo, più tentavo di ricostruire l’intelaiatura di ciò che era stata la nostra storia. Fondata sul suo carisma, che mi portava ad assecondarlo come fosse stato la mia ombra, a seguirlo come una persona ubriaca che ciondolando insegue un punto immaginario. Tenuta in piedi da redini governate da meccanismi imprevedibili, scatti capaci di ribaltare in un istante qualunque situazione. Briglie che mi portavano a giustificare il suo comportamento, alternato da generosità ed egoismo, gentilezza e insensibilità, mitezza e rigidità. Da legittimare come uno sfogo attraverso il quale, Lui, si liberava di vecchi rancori. Da farmi sentire addirittura utile, perché, paradossalmente, nella sua incostanza c’era anche amore. E proprio nel riaffiorare di questo sentimento, ora più forte che mai, ancora prima di leggere nomi su cui morivano speranze, riuscivo a scorgerlo. Ed è stato subito buio. Pochi passi ci separavano. Pochi metri. Impietrivo, presa alla sprovvista dallo straripare del sollievo, dal gran dolore della gioia. L’eco di un lungo silenzio L’istinto di stringerlo, piangere.

Ma non potevo farlo. Lui, un’altra famiglia, una vita distante dalla mia, distaccata dal

tempo in cui lo avevano trasferito nella mia stessa città e vivevamo decisamente troppo vicini (…)”.

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A ANDREA LAZZARA (Pisa PI-I) è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ alla IMMAGINAZIONE XIII Edizione 2022
Comitato del ‘Secondo Umanesimo Italiano ®’

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dalla silloge poetica di ANDREA LAZZARA Il meglio di me (2019 Billeci Curatore)

La vigoria delle genti

Un’incessante quotidiana battaglia/di popoli in perenne conflitto,/l’eden primordiale dell’uomo/regresso in paradiso perduto./Indietreggiano gli spazi di pace/rari quanto i fiori del deserto,/singolari come scroscio d’acque/su farinose dune assolate./Riarsi e sterili animi perversi/desolati e gelidi come ghiaccio,/percossi quali canne al vento/e orfani di intrinseca umanità./Pie miriadi oranti nel silenzio/il Signore Dio degli eserciti,/supplica che ascende delicata/in lievi effluvi d’incenso./Ma l’ostentare orazioni e digiuni/per le vergogne del mondo/plasma novelli ipocriti farisei/in pavoneggi di gretta condotta/e lo sbandierare alle genti le opere/che l’Eterno già bene conosce/squarcia l’Empireo vessillo/d’una moltitudine vittoriosa./Il raccolto dell’essenza terrena,/seminato nella vita condotta/alla fedele raggiante sequela,/concepisce succulenti frutti/fintanto ignora la tua sinistra/le indulgenze d’amore elargite dalla forte alacre tua destra.”

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Comitato del ‘Secondo Umanesimo Italiano ®’

A DONATO ORONZO MAGLIO (Tricase LE-I) è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ XIII Edizione 2022 alla IMMAGINAZIONE

 

EBOOK – Il vangelo di San Luca in versi – web

 

 

 

 

 

 

 

Dalla silloge poetica di DONATO ORONZO MAGLIO Il Vangelo in versi di San Luca (2022 Otranto LE: GiaNet Media edizioni: Prefazione di Monsignor Franco Moscone Arcivescovo di San Giovanni Rotondo)

Gesù tra i Saggi del Tempio

Gesù, Maria e Giuseppe come ogni anno
a Gerusalemme per la Pasqua ebraica vanno
e poco prima di rincasare
Gesù si ferma nel tempio con gli anziani a conversare
dopo un giorno di cammino
Maria e Giuseppe si accorgono dell’assenza del bambino
tornati a Gerusalemme per cercarlo
nel tempio lo trovano con i saggi colloquiando
“perché mi cercate?
non sapete che devo occuparmi di mio Padre?”5
rispose Gesù a sua madre
ed a Giuseppe suo giusto padre
dopo questo piccolo fraintendimento
Gesù segue i genitori contento
sereno di aver raccontato a tante persone
le opere meravigliose del Signore.

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A SIMONA MANETTI (Firenze FI-I) è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ XIII Edizione 2022 alla IMMAGINAZIONE
Comitato del ‘Secondo Umanesimo Italiano ®’

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dal racconto di SIMONA MANETTI Orizzonti trasversali (Firenze FI: Porto Seguro editore)

“(…) Lentamente le sue percezioni ripresero a funzionare e lei capì che si trovava nel reparto psichiatrico di un ospedale x di Firenze. Forse già lo conosceva, ma ciò non aveva importanza perché ogni volta che vieni ricoverata per TSO è una esperienza unica. Ma proprio in virtù di quel fatto lei in una sola settimana fece in modo di uscire da quel luogo. A una sola condizione però, che avrebbe continuato la terapia. Per un mese in realtà lasciò Firenze e continuò a vagare in Toscana sostando in hotels fino a quando i soldi le bastarono, poi sua madre la convinse a tornare da lei e le parlò di un centro dove si soggiornava, si mangiava tutti assieme e dove c’ erano dottori molto bravi. E proprio quel giorno si ritrovò davanti a delle facce simpatiche, degli O.S. che prima di farla parlare col dottore di turno le fecero visitare la casa, ‘La Terrazza’, un posto ameno in un centro alla periferia della città, una grande terrazza dove viveva un gatto di famiglia. Si perché il concetto era proprio quello di casa-famiglia. E così avvenne che Evelin entrò in una mattina di aprile alla C.T.I. ‘La Terrazza’, rimanendovi dodici settimane durante le quali rinacque e scoprì in sé emozioni che da tempo, da molto tempo aveva tenuto nascoste (…) Durante quel periodo fece ben dodici sogni. Infine nell’ultimo sogno lei entra a piedi nudi in una stanza semi buia della casa di sua madre e vede il corpo morto di suo padre giacere su un letto a una piazza e mezzo, si avvicina a lui e si accorge che ha un bel sorriso stampato in volto così non riesce a piangere (…) Alla Terrazza c’erano due giovani dottori, un professore dal carisma impeccabile, vari infermieri e operatori sociali. Si viveva in una specie di comune. E proprio quel giorno si ritrovò davanti a delle facce simpatiche, degli O.S. che prima di farla parlare col dottore di turno le fecero visitare la casa, La Terrazza, un posto ameno in un centro alla periferia della città, una grande terrazza dove viveva un gatto di famiglia. Si perché il concetto era proprio quello di casa-famiglia. Una volta a settimana c’era la terapia di gruppo e fu lì che dovetti leggere per la prima volta in pubblico un mio scritto sul tema ‘la rabbia’:

C’era una volta un bosco (…)”

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A GERMANA SNAIDERO (San Daniele del Friuli UD-I) è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ XIII Edizione 2022 alla IMMAGINAZIONE
Comitato del ‘Secondo Umanesimo Italiano ®’

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Germana Snaidero, Verso la luce. Acquarello

 

 

Germana Snaidero, Natisone. Acquarello

 

 

 

 

 

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A GIUSEPPE ZIO (San Martino in Pensilis CB-I) è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ alla IMMAGINAZIONE XIII Edizione 2022
Comitato del ‘Secondo Umanesimo Italiano ®’

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dal romanzo storico di GIUSEPPE ZIO Tra il cielo e il mare – Della vita e delle avventure di Michelangelo Saraceno (2021 Lucca LU: Tralerighe libri editore)

“Prologo

Anno Domini 1730, 10 febbraio, ad una settimana della morte di Papa Benedetto XIII, Orsini

Oggi ho appreso che è morto un papa ed intanto io, mentre guardo questo mare sempre più azzurro, e ho compiuto più di cinquant’anni, e mi sento addosso tutte le primavere del mondo, non riesco ancora a dare un senso a ciò che ho vissuto per una lunga stagione della mia vita. Da fuggitivo a marinaio. Da marinaio a frasservente. Da cavaliere dalla Croce ottagona a fuggiasco. Da esule a veneziano. Da marinaio a giustiziere vendicatore, per poi tornare su quel mare e sempre su navi. Da commercio o da combattimento, ma sempre navi. Anche quelle isole, immerse nel verde Adriatico, sembrano navi ancorate che guardavano il cielo. In tutti quegli anni di crescere e peregrinare, ho avuto la fortuna di non rimanere mai da solo: ho trovato mani e occhi. Ho trovato sorrisi e sguardi benevoli. Persino in quelle isole uno dei miei amici mi ha dedicato completamente l’ultima parte della sua esistenza. Ma anche Ignazio, in un giorno stranamente freddo di maggio, è andato via. Ora mi rimangono i libri che i generosi religiosi dell’Abbazia mi danno da leggere e, per questo, mi sento sempre in compagnia. Ora del doctor universalis Alberto Magno, ora del doctor angelicus Tommaso D’Aquino, ora del doctor mirabilis Ruggero Bacone, ora del doctor mellifluus Bernardo di Chiaravalle. Ogni tanto mi accompagno al sapientissimo Elia da Cortona; ogni tanto all’inarrivabile Giovanni di Rupescissa. Ho sentito che molti, in passato, si sono tormentati a cercare di tramutare il vile metallo nell’oro prezioso. Ma io, oramai, e me lo hanno insegnato, solcando quel mare, i maestri greci, i dotti ebrei e i saggi saraceni, ho inteso che la vera conquista è innalzare la materia vile della propria anima, resa cieca e pesante dall’ignoranza e dalla violenza, nella purezza della conoscenza spirituale. Ho capito che, quando si diventa dei monaci, lo si è per sempre. Ho capito che, navigando stabilmente su quelle isole come navi, e nutrendomi di pesce e di sacre parole, posso attendere sereno l’inevitabile chiamata. E intanto ricordare e sorridere… (…)”

 

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Si chiude così la XIII Edizione 2022 online del 

‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’
alla CULTURA alla CARRIERA alla IMMAGINAZIONE

Il sentito ringraziamento del Comitato del ‘Secondo Umanesimo Italiano ®’ a tutti i Partecipanti e ai Vincitori.
Il nostro caloroso saluto e arrivederci!
La Presidente Rita Mascialino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fotografia 22 settembre 2022

‘Studio Fotografico Valentina Venier’

Via Grazzano 38 – 33100 Udine UD

Cell. 345 346 3650

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