2020 RASSEGNA PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®
PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®
alla CULTURA
alla CARRIERA
alla IMMAGINAZIONE
X Edizione 2020
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In continuità con la prassi adottata in seno al ‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ a partire dall’anno della Sua fondazione 2011 non vengono pubblicati dal Comitato sul sito www.franzkafkaitalia.it, né altrove, i Diplomi e le Motivazioni, lasciando così ai singoli Vincitori la decisione in merito.
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Documentazione online e cartacea edita da
CASA EDITRICE CLEUP UNIVERSITÀ DI PADOVA
Impaginazione
MARTA FERRO
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EDIZIONE 2020 ONLINE
Si inaugura la X Edizione 2020 del Premio Franz Kafka Italia ®’ rinnovata nella struttura e nella finalità, avente nel suo nucleo più profondo l’IMMAGINAZIONE come è stata la ragione di vita di FRANZ KAFKA.
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ARTISTA ESCLUSIVO DEL ‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’
MARINO SALVADOR
Pittore e Fotografo d’Arte – Variano UD- email: marize@libero.it – Tel.: 333 9732672
Opera conferita dall’Artista: Stampa Astratta da tela Nuclear Fireworks (1A3)
“L’opera Nuclear Fireworks, Fuochi nucleari d’artificio rappresenta un importante Leitmotiv tra gli altri nella visione del mondo di Marino Salvador presente in diverse opere variamente strutturato: la potenza dell’Arte che si pone come prodotto della creatività umana lanciato con l’energia della passione più intensa dall’artista metaforicamente verso quello che viene identificato come cielo, come Universo. Il termine nucleare potrebbe associare la presenza di missili, tanto più in quanto unito all’esplosione. Di fatto si tratta sì di esplosioni, ma di fuochi artificiali, esplosioni estetiche, di bellezza, che vogliono essere tanto potenti quanto il temibile proiettile, sebbene di natura opposta: se quest’ultimo è un’arma distruttiva, l’Arte nell’ideazione di Salvador è un’arma di pace che, nella sua qualità di contromisura nei confronti della distruzione, invia nello spazio il suo messaggio positivo. Il termine nucleare, nello specifico contesto, acquisisce allora il significato di energia che irradia dal centro più profondo e più fine della personalità: il senso estetico, il luogo della più arcana immaginazione umana.
Questo, in Salvador, nell’auspicio e nella fiducia che dall’Arte, dalle oscure profondità del senso estetico da cui essa sorge, possa venire l’antidoto più idoneo a superare la volontà di potenza che reca con sé la volontà di violenza, che tanto inficiano l’esistenza dell’uomo sulla Terra.
Tali fuochi d’artificio esplodono nel cielo notturno perché solo su un tale sfondo i colori possono rivelarsi in tutta la loro magnificenza: l’Arte non solo sorge dal profondo più oscuro, ma, come nei fuochi d’artificio, si manifesta appieno anche e ancora nel buio. In altri termini: per essere recepita, narra l’immagine di Salvador, l’Arte ha bisogno di menti con percorsi aperti verso la ricchezza infinita dell’inconscio, perché solo durante questo viaggio il suo discorso semantico ed emozionale con l’uomo può essere, a vario livello, compreso. In associazione con il messaggio lo sfondo della tela a tinta nera e bianca accenna a stilizzazioni di figure missilistiche, comunque a tracciati di percorsi che nell’immagine completano la simbologia artistica fin qui esposta: il nero della spazialità inconscia da cui proviene e cui si dirige per eccellenza l’Arte; il bianco che, in unione al nero, esprime la possibilità di chiarificazione razionale, di conoscenza della complessa semantica dell’Arte e, in collegamento con le esplosioni sul piano estetico, la sua purezza e innocenza. Il percorso giallo luminoso in uscita dal nero come gli altri colori e che si evidenzia con una freccia rivolta al centro del fuoco è emblematico del cammino di uscita della luce e dei suoi colori dalla sfera inconscia della creatività e di ritorno nel nero profondo, tinta che si riconferma come l’oscura casa dell’Arte.
La suggestiva opera Nuclear Fireworks di Marino Salvador mostra dunque colori a somiglianza di gemme preziose che stanno per conflagrare come forme inusitate lanciate nel cammino più meraviglioso, il viaggio aereo e notturno dell’Arte verso tutti coloro che possono accoglierla nella loro disponibilità all’emozione e alla ricerca consapevole di senso.
Rita Mascialino
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VINCITORI
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‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ alla CULTURA X Edizione 2020
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A VINCENZO BOLIA (Savona SV) è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ alla CULTURA X Edizione 2020
Dalla silloge poetica Pensieri e parole (Montedit 2016 – Melegnano MI)
160 Via Gián Marîa Oddo (versione in genovese)
Conóscio ‘na strádda/ch’a no l’é ciù quélla,/ch’a no pàrla ciù/a léngoa de ‘na vótta./L’é cangiòu e fácce,/ògni lûxe a l’é asmòrta,/féuggia chéita/de ‘n èrbo ferîo.
31 Via Gian Maria Oddo (versione in italiano)
Conosco una strada/che non è più quella,/che non parla più/la lingua di una volta. Sono cambiati i volti,/ogni luce è spenta, foglia caduta/da un albero ferito.
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A Suor MARIA D’ALBO (Gattatico RE)
è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ® alla CULTURA X Edizione 2020
dalla silloge poetica Sorgenti di giardini (Poesie) (Raffaelli Editore 2014 – Rimini)
53 Autoritratto di una conchiglia
Conchiglia/delicata/risonante della voce/amata/in cui si perde/e rinasce/l’onda divina.
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A FABIO FEDERICI (Marino RM)
è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ alla CULTURA X Edizione 2020
da Il lato oscuro della Mafia Nigeriana in Italia (Oligo Editore – Il Rio 2019, Mantova)
170-171 “(…) Sotto l’aspetto prettamente criminale, la comunità nigeriana in Italia sta emergendo e crescendo a dismisura pur in presenza di costanti azioni investigative che negli anni hanno visto arrestati centinaia e centinaia di criminali nigeriani, ma questa, operando come holding del crimine, passa con naturalezza dalla gestione di prostitute alla pianificazione di omicidi atroci, spesso espressione di rituali primitivi permeati di elementi magici, transitando per i reati informatici di alto profilo tecnologico nonché a originali e fantasiose iniziative imprenditoriali e gestionali applicate al delitto. È, quindi, la sua fluidità delinquenziale la vera pietra d’angolo su cui si basa la sua reale forza e conseguentemente su questo aspetto bisogna rivolgere tutte le energie investigative, ma non solo (…) In conclusione, dall’analisi che è stata sviluppata con questo saggio, appare evidente che la Cosa Nera nigeriana è una mafia che cerca il meno possibile azioni eclatanti, ben conscia che attirerebbe su se stessa l’attenzione dei mass media. Risulta ben strutturata in patria e all’estero, ha le proprie fondamenta ben radicate in una rete clientelare-lobbista-criminale. Altresì, è poliedrica ed estremamente pericolosa ed efferata, sapendo alternare momenti sia di inabissamento, mimetizzandosi, che di manifestazione violenta e raccapricciante (…)”
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A GIUSEPPINA LESA (Udine UD)
è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ alla CULTURA X Edizione 2020
dalla silloge poetica Usa ogni cura di Persona e Luogo (Il Convivio 2017 – Castiglione di Sicilia CT)
67 Giona
Inghiottiti dal ventre dell’ignoto/viviamo nel buio/di una giornata di sole./Impauriti/crogioliamo l’esistenza/tra rinascita e nulla.
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A CLAUDIO PINA (Milano MI)
è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ alla CULTURA X Edizione 2020
dalla raccolta di racconti Backstage (Milano: Simonelli Editore, 2018)
12-13 Dove sono finite le vacanze di una volta?
Ricordo, quando ero ragazzo, che le vacanze (allora si chiamavano ferie) venivano programmate con largo anticipo, oltre che sognate e desiderate sin dai primi dell’anno. La tendenza era quella di tornare nella stessa località di villeggiatura che si frequentava ormai da anni: stessa pensione, stessi bagno, sempre la stessa sdraio e ombrellone, prenotati in prima fila, perché eravamo degli habitué. Tornare nello steso luogo significava ritrovare gli stessi amici vacanzieri che ormai erano diventati come dei parenti, dai quali era impossibile staccarsi. Tant’ vero che, quando le vacanze finivano, si versavano lacrime di addio: si assisteva a delle vere e dolorose separazioni (…) Oggi, non si parla di ferie quasi fino al giorno prima della partenza, vivendo in una situazione di fastidiosa e irritante indecisione. Il massimo della libidine, per chi può, è il last minute: la proposta più economica dell’ultimo momento, con conseguente isterismo nella preparazione della valigia. Caraibi, Capo Verde, Mauritius, Seychelles, Bora Bora: mai un last minute a Gatteo a Mare! Non si parte quasi mai tutti assieme: prima parte lei, poi (forse) lui la raggiunge, i figli vanno da un’altra parte (e non tutti nello stesso luogo!) (…) Qualcuno pensa al viaggio in moto (…) Quel momento tanto desiderato si trasforma dunque in una furiosa kermesse di stressante conto alla rovescia che quasi, paradossalmente, può far rimpiangere un gennaio nebbioso in ufficio, alle prese con la relazione per il convegno. Concludendo, dove sono finite le vacanze di una volta? Mi dispiace accorgermi che le ritrovo solo in un vecchio album di fotografie dove, all’interno, trovo un biglietto ferroviario Milano-Jesolo. Rigorosamente… vintage!
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A SIBYL von der SCHULENBURG (Sorengo CH)
è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ alla CULTURA X Edizione 2020
dal romanzo I cavalli soffrono in silenzio (Saonara PD: Casa Editrice il prato, 2003)
189-190 “(…) Il cavallo nel box spostò il peso sugli anteriori, abbassò la testa e fece partire una doppietta che raggiunse il trainer in zona lombosacrale. L’uomo cadde nel truciolo. Si appoggiò sui gomiti e cercò di rialzarsi, ma il dolore era troppo forte e le gambe non collaboravano. Ansimante, con le lacrime agli occhi, riuscì a girarsi e mettersi seduto; poggiandosi sulle mani si trascinò mezzo metro verso l’uscita. La sagoma nera dai contorni equini si mise tra lui e la porta aperta. La testa scura si abbassò verso l’italiano e l’illuminarsi del lampo successivo colse in pieno la bianca cornea attorno alle pupille dilatate. “Moara!”, rantolò l’uomo. Gli occhi sporgenti dalle orbite, il respiro affannoso e bagnato di sudore, urlò a pieni polmoni: “Nooo! Lisaaa!” Dai cumulonembi cadevano palline di ghiaccio della misura di quelle da golf, così almeno scrisse la stampa il giorno dopo. Il frastuono coprì i singhiozzi di Lisa, i nitriti dei cavalli, il bramito di Moara e le urla di Sandro. La baia s’impennò e ricadde su di lui con entrambi gli anteriori. L’uomo riverso nel truciolo perse i sensi. Moara continuò a colpirlo. Improvvisamente il fracasso della grandine si spense. La baia rilassò le palpebre e abbassò la coda; sbuffò spruzzando di muco il corpo esanime ai suoi piedi e nitrì piano. Scavalcò il mucchio organico sanguinante, uscì dal box e andò in quello nel quale fu azzoppata. Era tornata a casa (…)”
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‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ alla CARRIERA X Edizione 2020
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A MARIA ROSARIA CULTRERA (Napoli NA)
è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ alla CARRIERA X Edizione 2020
dal romanzo Alla luna ((Homo Scrivens Dieci: 2016)
40 “(…) Il rumore della pioggia battente era forte, le scariche dei fulmini illuminavano il cielo, un tuono aprì uno squarcio nella coscienza di Linda che si accostò alla finestra e si concentrò sulla pioggia, le gocce cadevano sul selciato e al contatto con il suolo creavano una piccola bolla da cui zampillava l’acqua, sembrava una coreografia e il rumore dello scroscio evocò in Linda il suono di una danza. Né tristezza né malinconia le procurava la pioggia che, anzi, a volta, le in fondeva allegria, ma quel giorno nell’aria grigia affondò nell’insidia del rimpianto che, come in un agguato, le riportò alla mente gli affetti perduti delle persone care con cui un giorno aveva condiviso le sue emozioni, quelle felici e quelle tristi, il bene che aveva cementato l’amicizia si era intiepidito e non aveva provato dolore o dispiacere, nessun debito si era attribuito anzi, a volte, di era sentita liberata. Si chiese se fosse stata egoista, punta dall’offesa spesso so era chiusa in sé stessa ritirandosi senza chiedere né dare spiegazioni, aveva declinato il proprio slancio affettivo sino a renderlo solo un atto di cortesia, aveva visto cadute, miserie in semplici ottusità e aveva reagito nella maniera più sbagliata, sul treno della sua indifferenza erano salite persone care e amiche antiche, l’affetto della sua amica d’infanzia era andato perso e il perché e il quando si smarriva nella nebbia di ricordi sbiaditi. La reciproca incomprensione aveva alzato un muro, ora non c’era più tempo, le opportunità non erano state colte e quello spreco aveva annullato migliaia di minuti vissuti insieme (…)”
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‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ alla IMMAGINAZIONE X Edizione 2020
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A RITA CORUZZI (Reggio Emilia RE)
è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ alla IMMAGINAZIONE X Edizione 2020
dal romanzo Matilde (Milano: Edizioni Piemme 2017/Milano: Mondadori 2019, Ed. Pickwick)
456-457 “(…) La contessa giaceva immobile, priva di conoscenza, con gli occhi serrati e la bocca socchiusa, il respiro che si faceva sempre più debole. Per diverse ore la situazione non mutò. A notte inoltrata la stanza, rinfrescata dalla brezza che entrava dalla finestra aperta, era illuminata da numerosi candelabri che rischiaravano le tenebre. Intorno al letto i monaci erano inginocchiati in preghiera, mentre Arduino le inumidiva la fronte con un panno di lino. Matilde sognò: si trovava nel suo amato Castello di Canossa, più precisamente nel cortile, ed era una giornata bellissima. Il cielo era terso e il sole caldo e lei si sentiva piena di vigore ed energia, pronta da affrontare il mondo. Rimpianse di non avere un cavallo, ma ecco che all’improvviso il suo amato Fulmine le venne incontro nitrendo di gioia, e lei incredula disse: ‘Fulmine, mio inseparabile destriero, mio buon amico, che gioia rivederti!’. Gli montò in sella e si ritrovò addosso una magnifica armatura lucente che risplendeva ai raggi del sole. Guardando davanti a sé, vide due figure a cavallo che si stavano avvicinando. Dapprima non le riconobbe, poi una voce le disse: ‘Vieni, Matilde, cavalchiamo insieme’. ‘Padre!’, urlò quasi lei (…) ‘Vieni, figliola. Ora siamo di nuovo insieme.’. Sentì un cane abbaiare, si voltò indietro e vide che era Astro che la raggiungeva. ‘Vai Fulmine! Vai, Astro!’ E tutti insieme cavalcarono verso una luce infinita. In quel preciso istante, una folata d’aria entrò dalla finestra e spense tutte le candele. Arduino toccò istintivamente il petto di Matilde e sentì che era immobile. Si alzò e annunciò in tono solenne: ‘È morta Matilde di Canossa’ (…)”
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A EDITH de HODY DZIEDUSZYCKA (Strasburgo FR)
è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ alla IMMAGINAZIONE X Edizione 2020
dalla silloge poetica Squarci (Rende CS: Edizioni Progetto Cultura, 2003)
93 C’era una volta/una donna,/bella giovane/liscia e leggere./Viveva la sua vita semplice/senza pensieri né turbamenti./Come un uccello che sfreccia/inconsapevole e libero/nel vuoto senza cancelli del cielo./Una donna-sogno./Senza viso./Che ancora visita le mie notti/e accompagna le mie ore vigili.
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A FRANCESCO GEMITO (Casoria NA)
è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ alla IMMAGINAZIONE X Edizione 2020
dal romanzo Dalla polvere da sparo all’inchiostro (Boscoreale NA: EDIZIONI Il Quaderno Edizioni, 2012)
17 “(…) Ricordo un episodio della sera del 30 maggio 1995. Mentre cenavo con mia moglie sentii le auto della polizia che correvano a sirene spigate, ci domandammo che cosa fosse successo. Dalle nostre parti quando le volanti corrono a tutta velocità vuol dire che è accaduto qualcosa di grave. A quelle sirene ormai la gente è abituata. Da noi è come stare in guerra, sì perché qui la guerra è cosa all’ordine del giorno. All’epoca non c’era ancora il telefonino, e io non avevo nemmeno il telefono fisso. La serata proseguì con tranquillità, andai a dormire verso le undici, l’indomani mi aspettava una dura giornata di lavoro in cantiere, ma non andò così. Alle sette del mattino seguente, qualcuno bussò alla porta di casa mia. ‘Chi sarà a quest’ora?’ mi domandò mia moglie. Non aspettavamo nessuno, tranne il postino che portasse qualche bolletta da pagare, ma era ancora presto, gli uffici postali erano chiusi. Io ero già sveglio e pronto per uscire. Andai ad aprire e mi trovai di fronte un mio caro amico che, con fare dispiaciuto, mi comunicò che la sera prima, nella villa comunale, avevano ucciso un pregiudicato e un colpo vagante, accidentalmente, aveva colpito mio zio Giacomo che si trovava lì per caso. ‘Be’! Adesso come sta?’ chiesi io. ‘È morto’ continuai concitato. Dal suo silenzio capii che zio Giacomo era morto (…) Non era la prima volta che la camorra ammazzava un mio parente, ma stavolta aveva colpito un uomo onesto che si era trovato all’ora sbagliata nel posto sbagliato. Qualche anno prima, in un altro luogo, la camorra aveva ucciso mio cognato Carlo; in quella storia però Carlo c’entrava, era infatti un soldato fedele di uno dei clan. Fu per questo che pagò cara la sua scelta (…)”
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A MARCELLO LA NEVE (Windlesham UK)
è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ alla IMMAGINAZIONE X Edizione 2020
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A CARLO PELLACANI (Correggio RE)
è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ alla IMMAGINAZIONE X Edizione 2020
dal saggio Il figlio di Linda – La vita breve di Silvio D’Arzo (Edizioni del Centenario, 2020)
455 “(…) Oltre che dalle testimonianze di coloro che conobbero di persona Ezio Comparoni [Silvio D’Arzo] e da quanto ci rivelano le sue opere, un apporto alla conoscenza dello scrittore reggiano si può attingere dall’osservazione della sua scrittura con il metodo grafologico. Esaminando alcuni manoscritti conservati nell’Archivio di Stato di Reggio, balza subito allo sguardo il calibro piccolo delle lettere che compongono le parole, segno che in tale contesto grafico sta a indicare, secondo la grafologia morettiana, una concentrazione dell’energia vitale, della mente e dell’affettività, con un fine spirito di osservazione. Questo carattere della scrittura è anche manifestazione di ordine interiore e mentale, di moderazione e prevalenza della vita introversiva; se accompagnato, come in questo caso, da un adeguato spazio tra parole, è indice di una naturale disposizione a discutere e arguire con profondità (…) Continuando l’analisi della scrittura in oggetto, colpisce il ritmo vivace che pulsa nelle parole; esso è rivelatore di sensibilità, vivacità immaginativa e di una ricchezza di emozioni e di interessi che anima lo scrivente, senza minarne lì’equilibrio interiore (…) Altra fonte di informazione per ampliare la conoscenza dello scrittore è offerta dalla configurazione dei margini sinistro e destro (…) ”
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A ROSSANO VITTORI (Livorno LI)
è stato conferito il
‘PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®’ alla IMMAGINAZIONE X Edizione 2020
dalla silloge poetica Il segreto degli invisibili (Roma : Lepisma Edizioni, 2018)
19 Una tomba non serve/che ad onorare un morto,/a trasmettere il segno di una vita./Ma se colui che giace è muto/ed altri non ne hanno memoria,/il sepolcro è solo un guscio vuoto./Per questo, compagni di sventura,/parlate e svelatevi senza ritegno/perché un uomo è stato/solo se ha avuto una sua storia.
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Si chiude così la X Edizione 2020 del
‘Premio Franz Kafka Italia ®’ alla CULTURA alla CARRIERA alla IMMAGINAZIONE
nell’epoca del Coronavirus.
Il sentito ringraziamento del Comitato del ‘Secondo Umanesimo Italiano ®’ a tutti i Partecipanti e ai Vincitori.
Il nostro caloroso saluto e arrivederci!
La Presidente Rita Mascialino
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