Premio Franz Kafka Italia ®
MOTIVAZIONI PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA ®
Il Premio è istituito in onore e memoria della figura letteraria e morale di
Franz Kafka (Praga 1883-Kierling/Vienna 1924)
Lo scopo di questo Premio è triplice:
- lo scopo di celebrare la memoria di Franz Kafka, scrittore ai massimi vertici dell’arte letteraria mondiale;
- lo scopo di dare agli scrittori che parteciperanno al Premio il piacere e l’onore di essere qualificati con il nome di un Autore tanto geniale e dall’umanità tanto grande come Franz Kafka;
- lo scopo di fornire un Premio che, in memoria della statura intellettuale e morale di Franz Kafka e per onorare gli Autori stessi, vuole esaltare l’importanza dell’arte letteraria nella cultura e nella civiltà umana, nella vita umana, e vuole perciò riconoscere e premiare l’attività di coloro che si dedicano all’espressione dei contenuti della loro fantasia in forma di opere di arte letteraria. Il Premio vuole dare evidenza alle opere letterarie, in quanto si ritiene che la produzione di fantasia dell’arte letteraria non sia qualcosa per le ore oziose della vita o qualcosa per grandi occasioni mondane, ma possa essere vera compagna interiore dell’umanità e mezzo di elevazione spirituale, nonché strumento culturale e formativo per eccellenza. Parallelamente, il Premio vuole dare rilievo all’attività di coloro che riflettono sulle opere letterarie e su argomenti scientifico-culturali in generale e che vogliono esprimere gli esiti delle loro riflessioni sul mondo nella forma del saggio. Un diffuso luogo comune recita che troppe persone scrivano oggi e che vi siano troppi premi letterari, quasi lo scrivere debba essere qualcosa di riservato ad una casta o l’altra. Coloro che condividono tale luogo comune non si sono accorti che è uno dei meriti della democrazia l’aver permesso a molti di esprimere se stessi al meglio e di dare il loro contributo in talenti di vario genere alla società in cui si trovano ad operare, all’umanità. Anche in tempi oscuri, quando scrivevano in pochi, non tutte le opere scritte si sono rivelate belle, interessanti, utili, positive, solo una parte di esse si è dimostrata valida culturalmente ed oggi le cose non possono essere altre. L’unica differenza è che vi sono inevitabilmente più opere culturalmente non valide e che vi sono altrettanto inevitabilnente più opere culturalmente valide. Quanto ai premi letterari, il fatto che non vi sia più il monopolio assoluto dei celeberrimi premi delle grandi Case Editrici a distribuzione nazionale, ma che vi sia spazio per ulteriori valutazioni di opere che altrimenti sarebbero destinate a non essere conosciute è solo motivo di impegno socioculturale che va incentivato per il possibile: l’epoca degli assolutismi sta tramontando rispetto al passato ed anche per i premi letterari sta accadendo, molto lentamente, troppo lentamente, la stessa cosa. Ben vengano dunque sul tessuto culturale e sociale quante più opere letterarie possibili e quante più valutazioni possibili delle stesse dalle più diverse prospettive, quanti più premi possibili, così che l’interpretazione umana dell’esistere fornita dall’espressione della fantasia letteraria e della riflessione possa sfaccettare sempre maggiormente la visione umana del mondo.